RETINOPATIA E MIOPIA

Perché controllare il peggioramento della miopia?

La Retinopatia Miopica

La retina è lo “schermo” dove si formano le immagini ovvero il tessuto situato nella zona posteriore dell’occhio che trasforma le immagini ricevute in impulso nervoso.
Gli occhi miopi sono spesso soggetti a patologie retiniche più o meno gravi. L’insieme di questi disordini viene definito in senso lato come Retinopatia Miopica. La gravità di questi problemi aumenta con l’aumentare della miopia.

 

Il rischio di Retinopatia Miopica aumenta con l’aumentare della miopia

 

La slide di sotto fa parte di una presentazione del Dr. Bjorn Drobe, un ricercatore della Essilor, durante un convegno della Internation Academy of Orthokeratology tenuto a Tianjin in Cina all’inizio del 2015. Il grafico mostra due studi  (uno di Vongphanit del 2002 e un altro di  Liu del 2010) che, essenzialmente, mostrano lo stesso fenomeno: il rischio di Retinopatia Miopica aumenta con l’aumentare della miopia.

Sull’asse verticale è riportato il rischio in percentuale di sviluppare una retinopatia (da 0 a 100%), mentre su quello orizzontale è stata inserita l’entità della miopia in Diottrie (da 0 a -14).

Si vede che fino a circa 3 diottrie di miopia il rischio di Retinopatia Miopica è molto basso, da 3 a 6 diottrie di miopia il rischio aumenta gradualmente. Oltre le 6 diottrie i grafici si impennano cioè il rischio aumenta molto velocemente.

La miopia insorge in età scolare e, nella maggior parte dei casi, tende a peggiorare fino ad una età di circa 20/25 anni.

Dato che la miopia è in forte espansione in tutto il mondo e che in alcune nazioni specialmente orientali raggiunge percentuali molto elevate nella popolazione (anche 80-85% di incidenza) si rende indispensabile un progetto per la sua prevenzione e, di conseguenza, per la protezione della vista del genere umano.

L’ortocheratologia si è dimostrato un ottimo metodo di prevenzione del peggioramento della miopia. Esiste una lunga serie di ricerche scientifiche controllate  condotte in varie università del mondo che confermano più e più volte questa affermazione.